Tutto in una mappa

17 Feb 2017 - Tag: , , ,

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Dominare il sovraccarico informativo, quell’enorme e crescente quantità di dati prodotti e distribuiti ogni secondo in tutto il mondo, è da molti anni uno degli obiettivi – mai conseguiti – dell’evoluzione tecnologica. Il problema si poneva già nel 1945, quando l’ingegnere americano Vannevar Bush ipotizzò un complesso strumento che avrebbe dovuto risolverlo: si trattava del Memex (combinazione di Memory ed Extension). Mai costruito e soltanto progettato, il Memex era una sorta di scrivania meccanizzata che avrebbe aiutato a gestire meglio i propri documenti, combinandoli fra loro in un modo non lineare, ma più simile al funzionamento del pensiero, che associa i vari concetti in base a collegamenti (link), anticipando così l’idea di ipertesto, cuore del World Wide Web. Con strumenti innovativi – era l’idea da cui partiva Bush – sarebbe stato possibile dare forme nuove alla conoscenza, governando in qualche modo il sovraccarico informativo. Oggi è chiaro che il web non solo non è riuscito a risolvere il problema, ma lo ha semmai notevolmente aggravato.

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Dominare il sovraccarico informativo, quell’enorme e crescente quantità di dati prodotti e distribuiti ogni secondo in tutto il mondo, è da molti anni uno degli obiettivi – mai conseguiti – dell’evoluzione tecnologica. Il problema si poneva già nel 1945, quando l’ingegnere americano Vannevar Bush ipotizzò un complesso strumento che avrebbe dovuto risolverlo: si trattava del Memex (combinazione di Memory ed Extension). Mai costruito e soltanto progettato, il Memex era una sorta di scrivania meccanizzata che avrebbe aiutato a gestire meglio i propri documenti, combinandoli fra loro in un modo non lineare, ma più simile al funzionamento del pensiero, che associa i vari concetti in base a collegamenti (link), anticipando così l’idea di ipertesto, cuore del World Wide Web. Con strumenti innovativi – era l’idea da cui partiva Bush – sarebbe stato possibile dare forme nuove alla conoscenza, governando in qualche modo il sovraccarico informativo. Oggi è chiaro che il web non solo non è riuscito a risolvere il problema, ma lo ha semmai notevolmente aggravato.

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