Negli Stati Uniti è ormai assodato. La battaglia per un uso sano delle tecnologie in famiglia si vince soltanto insieme. Si sono moltiplicate in questi anni le iniziative di gruppi di genitori e insegnanti, affiancati da studiosi e attivisti, che offrono supporto per trovare soluzioni condivise alle innumerevoli sfide poste dall’utilizzo del digitale da parte dei minori.
Una delle realtà più interessanti è FOSI (Family Online Safety Institute), www.fosi.org , attivo dal 2007 su tre fronti, “le tre P” come vengono definite sul loro sito: Policy, ovvero le attività di pressione sui legislatori e il supporto informativo offerto ai decisori politici sul tema dei minori online, Practice, l’area di eventi formativi su temi specifici legati al digitale e Parenting, le risorse per i genitori, con consigli concreti e proposte di contratti e patti da sottoscrivere in famiglia.
Su una linea simile si colloca Fairplay (Childhood beyond brands, letteralmente “Infanzia oltre i marchi”), che si pone l’ambizioso obiettivo di porre fine al marketing per i bambini. Su questa strada oggi l’impatto di Internet è rilevante, poiché è proprio online che i minori vengono più facilmente in contatto con proposte commerciali. Una delle iniziative più interessanti di Fairplay è la settimana senza schermi (“Screen free week”), che quest’anno si è da poco conclusa (era dal 2 all’8 maggio), ovvero un periodo in cui limitare l’uso degli schermi alle attività necessarie (ad esempio i compiti) e evitarlo in ogni altra circostanza d’intrattenimento.
Nel sito www.screenfree.org sono disponibili diversi supporti informativi, con consigli per attività alternative agli schermi, sia a scuola che in famiglia. Perché non c’è dubbio che uno degli ostacoli alla limitazione dell’uso di smartphone e simili sia proprio la difficoltà di trovare alternative valide. Per farlo occorre una certa creatività. Che però ottiene innegabili risultati, provando che le iniziative di questo tipo funzionano, se i genitori s’impegnano seriamente. E qualcosa sta cominciando a muoversi anche in Italia, con iniziative di patti tra genitori per promuovere il benessere digitale in famiglia, già operative in vari comuni del Friuli Venezia Giulia, nel comune di Vimercate e su iniziativa di alcuni genitori di scuole milanesi.