Futuri modi di vivere

7 Lug 2015 - Tag: ,

Futuri modi di vivere

“Senza cultura non si può fare innovazione”. Una radicata convinzione, che nasce da lunghi anni di pratica e frequentazione di un mondo – quello della cultura digitale – dove s’incrociano competenze e progetti di discipline anche molto distanti fra loro.
Intorno a essa Maria Grazia Mattei ha costruito il crescente successo di “Meet the media guru”, manifestazione nata dieci anni fa alla Mediateca Santa Teresa di Milano. Per festeggiare questo primo traguardo numericamente rotondo si è tenuta una special edition (10–30 giugno 2015) dedicata ai “Future ways of living”, con la presenza di studiosi, professionisti, “guru” del digitale, studenti e docenti da tutto il mondo.

Compito da svolgere per tutti i partecipanti: immaginare come vivremo, comunicheremo, abiteremo gli spazi da qui al 2025. La sessione speciale è affiancata da una “Charrette“, un laboratorio di tre settimane sugli scenari futuri, cui partecipano una sessantina di studenti, professionisti e ricercatori, in collaborazione con l’Institute without Boundaries diretto da Luigi Ferrara a Toronto.

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“Senza cultura non si può fare innovazione”. Una radicata convinzione, che nasce da lunghi anni di pratica e frequentazione di un mondo – quello della cultura digitale – dove s’incrociano competenze e progetti di discipline anche molto distanti fra loro.
Intorno a essa Maria Grazia Mattei ha costruito il crescente successo di “Meet the media guru”, manifestazione nata dieci anni fa alla Mediateca Santa Teresa di Milano. Per festeggiare questo primo traguardo numericamente rotondo si è tenuta una special edition (10–30 giugno 2015) dedicata ai “Future ways of living”, con la presenza di studiosi, professionisti, “guru” del digitale, studenti e docenti da tutto il mondo.

Compito da svolgere per tutti i partecipanti: immaginare come vivremo, comunicheremo, abiteremo gli spazi da qui al 2025. La sessione speciale è affiancata da una “Charrette“, un laboratorio di tre settimane sugli scenari futuri, cui partecipano una sessantina di studenti, professionisti e ricercatori, in collaborazione con l’Institute without Boundaries diretto da Luigi Ferrara a Toronto.

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